Cedro
“La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: «Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo e come nube ho ricoperto la terra. […] Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità. Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell’Ermon.” (Siracide 24, 1-13)
Nella Bibbia, dopo l’incenso e il grano, è la pianta più citata (70 volte) è una conifera che vive a lungo e quindi è spesso usata come simbolo di forza (Amos 2, 9) e potenza (1Re 5, 13), ma anche di gloria (Giudici 9, 15) e nobiltà (Cantico dei Cantici 5, 15). Il legno, rosso e fragrante, è molto resistente agli insetti e al deperimento, per questo motivo veniva impiegato per costruire mobili, oggetti o strumenti musicali. Era anche adoperato per la costruzione di edifici. Il tempio di Salomone a Gerusalemme e lo stesso palazzo del re avevano molte parti costruite col legno di cedro inviato dal re di Tiro. Esiste poi un’altra specie di cedro, un alberello più piccolo di quello che si trova oggi in Libano, ma da cui gli ebrei, durante la festa delle capanne (o tabernacoli) prendevano rami che portavano per fare capanne, come è scritto nel libro di Neemia al capitolo 8, versetto 15. Il passo in questione non parla esplicitamente del cedro, ma così si è sempre inteso quel riferimento ai rami di alberi ombrosi. E’ stato il primo agrume coltivato in Israele e, simbolicamente, si ritiene rappresenti l’albero della conoscenza e simbolo di pazienza (Siracide 24, 1-13) e dell’uomo giusto (Salmo 92, 13).