Ibis eremita bloccati dalla neve

Viaggio in auto verso la campagna veronese

IBIS EREMITA BLOCCATI DALLA NEVE SULLE ALPI:

STRAPPO IN AUTO FINO ALLA CAMPAGNA VERONESE (E SONO GIÀ IN VOLO VERSO SUD)

 
 

Comunicato stampa Parco Natura Viva 12/12/2024. Strappo in auto da Salisburgo a Verona per 10 ibis eremita impegnati nella migrazione autunnale verso Orbetello. Un intervento di supporto reso necessario dalle improvvise nevicate sul valico alpino, che hanno reso impraticabile il volo in quota e il proseguimento del viaggio di svernamento. Rilasciati a Caprino Veronese (VR), gli uccelli hanno atteso che anche l’ultimo compagno di viaggio individuasse l’uscita della voliera da campo montata dallo staff, per poi disporsi in formazione e volare in direzione sud. Un’operazione condotta dai ricercatori austriaci del Waldrappteam e dallo staff del Parco Natura Viva, unico partner italiano del progetto LIFE “Northern Bald Ibis” per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita, con capofila lo Zoo di Vienna. Previsti nei prossimi giorni ulteriori rilasci. Massima attenzione sull’unità dei gruppi in volo, composti da uccelli esperti e da giovani “neofiti” della rotta migratoria.

Monitorati dallo staff grazie a gps individuali e considerato il meteo avverso, gli ibis hanno viaggiato in auto dall’Austria in dieci trasportini. Raggiunta la campagna veronese, nel giro di un’ora è stata montata la voliera che ha permesso loro di “sgranchirsi” le ali prima di intraprendere il volo. “Aperta la voliera - spiega Camillo Sandri, direttore zoologico del Parco Natura Viva - il gruppo è rimasto unito e nel giro di 24 ore ha percorso circa 130 chilometri fino a Fidenza, a nord-ovest di Parma. Ora toccherà ad altri due o tre gruppi, per un totale di 40 uccelli. L’altra metà degli esemplari non ha avuto difficoltà e sta conducendo senza intoppi la migrazione autunnale in maniera autonoma”.

L’ibis eremita è una specie estinta dai cieli d’Europa da 400 anni, che sta tornando a popolare il Vecchio Continente grazie al progetto visionario di memorizzazione della rotta di migrazione, avviato da Johannes Fritz due decenni fa. “Il gruppo rilasciato è stato selezionato in modo che fossero presenti sia uccelli adulti che giovani neofiti nati nell’anno. Negli anni passati infatti, i primi di essi avevano già seguito l’ultraleggero con a bordo le loro mamme adottive nel corso della Migrazione Guidata dall’Uomo, che ha permesso loro di memorizzare la rotta e ripercorrerla autonomamente in senso inverso allo scoccare della primavera”. Un “insegnamento” prezioso da tramandare ai giovani, per ricreare una popolazione sostenibile di questa specie scomparsa. Anche quest’anno però, soprattutto in zone critiche come quelle di quota, le temperature miti prima e il peggioramento meteo improvviso poi, segnano le difficoltà che il cambiamento climatico impone alla fauna selvatica. “Per questo - conclude  Sandri - si rende sempre più necessaria la costruzione dell’“albergo degli ibis eremita”. Ovvero una voliera aperta a sud delle Alpi, nella quale gli esemplari possano sostare, ristorarsi o riprodursi”. Un progetto già previsto di prossima realizzazione, che offrirà ancora un’altra opportunità agli ibis eremita.