Emergenza Tigre dell'Amur

In natura meno di 500 individui

TIGRE DELL’AMUR, ANCORA 30 MORTI L’ANNO.
MENO DI 500 IN NATURA E 244 NEI PARCHI ZOOLOGICI: “SIAMO PRONTI IN CASO DI NECESSITÀ"



Comunicato stampa Parco Natura Viva 28/07/2023

In natura sopravvivono meno di 500 individui, strappati all’estinzione solo grazie al bando totale sulla caccia del 1947. Ma il vero asso nella manica su cui questa sottospecie può contare davvero, si trova nei parchi zoologici d’Europa. Con 244 tigri dell’Amur, ovvero la metà di quelle che vivono allo stato selvatico, il Vecchio Continente ospita la vera riserva genetica in grado di salvare uno tra i felini più grandi della Terra. Endemica del bacino del fiume Amur, nel sud-est della Siberia, negli anni ’40 rimanevano meno di 50 individui. Mentre oggi si stimano 30 esemplari uccisi ogni anno.

L’Italia partecipa con 10 esemplari a questo contingente prezioso nel caso in cui il trend positivo degli ultimi decenni inverta nuovamente la rotta”, spiega Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva di Bussolengo, in previsione della Giornata Mondiale della Tigre. “Due “maschi italiani”, Zov e Krai, sono partiti proprio da Bussolengo per formare due nuove famiglie in Francia e in Olanda lo scorso anno. Mentre qui Alina, ancora insieme a mamma Luva, avrà presto l’età per fare altrettanto. Perchè parliamo di numeri, quelli in natura, ancora troppo esigui per scongiurare il pericolo di scomparsa”. Nonostante l’aumento delle misure di protezione abbia permesso alla tigre dell’Amur di uscire dall’angolo infatti, il secolo scorso ha visto comunque estinguersi tre delle otto sottospecie di questo felino. “E nel frattempo - prosegue Avesani Zaborra - secondo la Wildcats Conservation Alliance, la mortalità causata dall’uomo rappresenta ancora tra il 75 e l’85% delle morti totali di tigre dell’Amur, con una stima di 30 esemplari uccisi ogni anno. Oltre alla degradazione delle sue foreste boreali e temperate, questa sottospecie, in particolare le popolazioni che vivono in prossimità del confine cinese, è ancora molto ambita per la pelliccia e le parti del corpo. Un mercato che non accenna ad avere crisi. Per tutto questo, i parchi zoologici d’Europa sono pronti”, conclude il numero uno del Parco Natura Viva.
 
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