Scimpanzé

Nome scientifico: Pan troglodytes
Classe: Mammiferi
Ordine: Primati
Famiglia: Ominidi
Caratteristiche:
Dieta: Onnivoro, si nutre di frutta, foglie, semi ed altre sostanze vegetali ma anche di insetti, soprattutto termiti. Caccia inoltre piccoli mammiferi.
Distribuzione e Conservazione: Gli scimpanzé hanno un areale di distribuzione ampio, ma discontinuo nell’Africa equatoriale. Si trovano dalla parte meridionale del Senegal, attraverso la fascia forestale del bacino settentrionale del fiume Congo, fino all’Uganda e alla Tanzania occidentali. Sono presenti dal livello del mare fino a 2800 metri di quota e frequentano prevalentemente foreste, sia umide sia secche, e foreste a galleria tipiche della savana.  
La popolazione in natura è in costante decremento e le minacce alla sopravvivenza di questa specie sono molte: la principale  è rappresentata dalla perdita dell’habitat naturale, dovuto principalmente alla pratica agricola del “brucia e coltiva”, al commercio di legname e all’attività mineraria per l’estrazione di petrolio e gas. Un’ulteriore minaccia è costituita dal bracconaggio per la carne, per il pet-trade, per ottenere animali da laboratorio e per diffendere i raccolti dagli eventuali attacchi. Tale pratica risulta estremamente dannosa a causa della bassa densità di popolazione  e il basso tasso riproduttivo degli scimpanzé. In alcuni stati, la causa principale di morte fra gli scimpanzé sono le malattie infettive che, essendo questo primate molto simile all’uomo, possono essere comuni alle due specie. La loro incidenza è in crescita poiché aumenta la probabilità che, in seguito a turismo e antropizzazione, uno scimpanzé venga in contatto con l'essere umano.

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La Lista Rossa dell'IUCN (International Union for Conservation of Nature) fornisce informazioni sullo stato di conservazione a livello globale di animali e piante. Il diverso grado di rischio di estinzione è rappresentato dalle categorie entro le quali vengono inserite le specie.
Fonte: www.iucnredlist.org

Riproduzione: Gli scimpanzé hanno sistema nuziale promiscuo, senza una vera e propria stagionalità degli accoppiamenti; tuttavia, si riscontra una certa stagionalità nel numero di femmine del gruppo che vanno in estro, che è più alto nel momento in cui c’è maggior disponibilità di risorse. Le femmine partoriscono generalmente 1 solo piccolo, dopo un periodo di gestazione che va dai 202 ai 260 giorni (in media 230 giorni). L’intervallo fra due nascite consecutive va dai 3 ai 5 anni. Lo svezzamento si può protrarre per 4 o 6 anni, anche se già a 2 anni i piccoli iniziano a mangiare e giocare indipendentemente, seppure nelle vicinanze della madre. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 10 anni. I maschi, invece, raggiungono la maturità sessuale a circa 15 anni, ma sono di fatto in grado di accoppiarsi a 16 anni o più.

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