Nome scientifico: Pithecia pithecia
Classe: Mammiferi
Ordine: Primati
Famiglia: Pitecidi
Caratteristiche:
Dieta: La saki dalla faccia bianca si nutre principalmente di semi (61%).
Tuttavia, può includere nella propria alimentazione anche frutta polposa (28%), giovani foglie (7%), insetti (2%) e fiori (2%), a seconda della disponibilità stagionale di semi.
Distribuzione e Conservazione: La saki dalla faccia bianca è diffusa in Brasile e in alcune parti del Venezuela. Il suo areale distributivo comprende la maggior parte della Guyana francese, del Guyana e del Suriname.
È una specie arboricola e vive nelle foreste pluviali sia di pianura sia sub-montane.
Sebbene possa abitare foreste molto umide o molto secche, predilige aree con abbondanza di alberi da frutto e fonti d’acqua.
La specie compare come “Least Concern” nella Lista Rossa della IUCN, in quanto presenta un areale distributivo piuttosto ampio ed è ospitata all’interno di molte aree protette.
Tuttavia, se non viene regolamentato il prelievo di individui finalizzato per lo più al commercio di esemplari la specie diverrà minacciata.
La Lista Rossa dell'IUCN (International Union for Conservation of Nature) fornisce informazioni sullo stato di conservazione a livello globale di animali e piante. Il diverso grado di rischio di estinzione è rappresentato dalle categorie entro le quali vengono inserite le specie.
Fonte: www.iucnredlist.org
Riproduzione: La saki dalla faccia bianca presenta un sistema nuziale monogamo in cattività, anche se in natura i gruppi più numerosi sembrano essere poligami.
La riproduzione, stagionale, si verifica in primavera. La femmina partorisce in genere un solo piccolo, dopo una gestazione di circa 146 giorni.
Il piccolo viene accudito principalmente dalla madre e resta attaccato alla coscia di quest’ultima per circa 1 mese, dopodiché si sposta in posizione dorsale, dove si muove più liberamente. La madre trasporta il piccolo per circa 3 mesi ma continua a curarlo finché è autonomo; solitamente accade che i giovani assistano alla nascita di un nuovo piccolo prima di essere pronti a lasciare il gruppo familiare e gli individui di annate precedenti possono aiutare la madre nella cura della prole.
La maturità sessuale viene raggiunta attorno ai 32 mesi, anche se per le femmine possono servire molti mesi in più.