Il progetto di tutela degli ecosistemi forestali nasce dalla collaborazione del Parco Natura Viva con El Bosque Nuevo, un’organizzazione del Costa Rica specializzata nell’allevamento di farfalle e nella loro commercializzazione ai fini sociali e di conservazione della biodiversità. L’allevamento di questi invertebrati fornisce lavoro a centinaia di famiglie delle comunità locali, in particolare alle donne, che in molte zone del Costa Rica sono escluse dalle principali attività lavorative, legate soprattutto alla coltivazione di piante da frutto. Per poter allevare con successo le farfalle, inoltre, è necessario avere a disposizione le specie vegetali tipiche della foresta pluviale, pertanto questa attività promuove la riforestazione dei terreni un tempo disboscati. Il butterfly farming, ovvero l’allevamento di farfalle, rappresenta quindi una valida alternativa ad altre attività dannose per l’ambiente, come quelle agricole, di allevamento del bestiame o raccolta del legname. In altre parole, l’allevamento di farfalle rappresenta un’attività commerciale che ha come conseguenza l’aumento dell’estensione della foresta pluviale. El Bosque Nuevo ha inoltre l’ammirevole proposito di utilizzare tutti gli utili per acquistare terreni coltivati e riconvertirli in foresta e, utilizzando quasi esclusivamente energia da risorse rinnovabili, la sua impronta ecologica è davvero minima.
Il progetto di conservazione dell’ara ambigua mira a ribaltare il destino di questa specie, che in Costa Rica ha subito un drastico declino a causa del commercio illegale e della deforestazione, che ha portato alla perdita dell’almendro di montagna, una pianta fondamentale per l’alimentazione e la nidificazione dell’ara ambigua. Il progetto viene condotto al Santuario de Lapas El Manantial in Costa Rica in collaborazione con l’Università di Perugia e ha l’obiettivo di incrementare la variabilità genetica di una popolazione di 65 ara ambigua ospitati in ambiente controllato. Grazie a una caratterizzazione genetica degli individui ospitati al santuario, sarà possibile identificare quelli con una maggiore diversità genetica. Si tratta di un primo passo molto importante per poter formare delle coppie riproduttive la cui progenie possa essere reintrodotta nel loro areale di distribuzione naturale nella parte settentrionale del Costa Rica, l’area del “Corredor Biòlogico San Juan-La Selva”.