2MILA EURO E LICENZA DI CACCIA REVOCATA: BRACCONIERE DEGLI IBIS EREMITA CONDANNATO IN CASSAZIONE
Bussolengo, 6 giugno - Duemila euro e licenza di caccia revocata: è stato bracconaggio. Questa la sentenza confermata il 1° giugno dalla Suprema corte di cassazione a carico del bracconiere che nel 2012 sparò e uccise due ibis eremita in provincia di Livorno. La prima condanna arrivò del novembre scorso, per la quale l’ex cacciatore ricorse in appello: con il verdetto di oggi, si chiude una pagina processuale durata 5 anni e destinata a porre una pietra miliare nella giurisprudenza che disciplina la tutela delle specie a rischio di estinzione. Goja e Jedi, questo il nome degli uccelli, stavano concludendo il loro viaggio dall’Austria alla Toscana, in vista dello svernamento nel nostro Paese, nei pressi di Orbetello. I due erano dei pionieri del progetto di reintroduzione in natura di questa specie poi cofinanziato dall’Ue nel 2014, promosso dal Waldrappteam e sostenuto in Italia dal Parco Natura Viva di Bussolengo come unico partner. “Gli ibis eremita sono estinti in Europa da 4 secoli - commenta Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - ma nonostante questo, a partire dall’avvio del progetto, circa 70 animali sono stati colpiti da episodi di bracconaggio, più o meno gravi: si tratta della prima minaccia che mette a rischio la vita degli esemplari e il successo del progetto stesso. Con questa sentenza finalmente si è posta l’attenzione sulla piaga del bracconaggio, unendo in una battaglia comune opinione pubblica, ricercatori e cacciatori che operano nella legalità”. L’obiettivo del Waldrappteam e del Parco Natura Viva di Bussolengo è di riportare in natura entro il 2019 almeno 120 ibis eremita in grado di migrare autonomamente dall’Austria all’Italia. Nel frattempo, è l’uomo a mostrare agli uccelli la rotta di migrazione: grazie al processo di imprinting, ogni agosto due mamme adottive conducono uno stormo in Toscana guidandolo con un ultraleggero a motore. Gli esemplari poi, saranno in grado di rientrare nei quartieri di riproduzione autonomamente e di insegnare la rotta ai più giovani.