E’ fuori pericolo il piccolo di Avvoltoio reale indiano nato al Parco Natura Viva di Bussolengo prima dell’estate: unica nascita d’Europa, è il solitario rappresentante di una specie inserita nella lista rossa dello IUCN come “criticamente minacciata”. Raro non solo in India e nel Sud-est asiatico, dov’è in corso una vera e propria carneficina, ma anche in ambiente controllato: insieme alla sua mamma e al suo papà in Italia, il numero di esemplari ospitati nei parchi zoologici del Mondo è di appena 17 unità.
Si chiude con il poster scientifico relativo ad quest’ultimo successo italiano l’ultimo giorno dedicato al VII Convegno nazionale della Ricerca Scientifica nei Parchi e nelle Aree Protette: per arrivare a questo risultato, ricercatori e veterinari hanno svolto un delicato lavoro di monitoraggio dell’uovo, della schiusa e dei primi mesi di allevamento che ora è parte della letteratura scientifica.
“Il Sarcogyps calvus (nome scientifico di avvoltoio reale indiano ndr) è un necrofago, si nutre di animali morti” spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva. “Quando ci si accorse che nel suo habitat naturale morivano milioni di esemplari uno dopo l’altro, le analisi post mortem non lasciarono dubbi: il diclofenac, medicinale antinfiammatorio ¬con il quale viene tuttora trattato il bestiame d’allevamento, decreta la morte per avvelenamento degli avvoltoi che si nutrono dei loro cadaveri”. Di fronte al declino delle popolazioni pari al 91% dal 1990 ad oggi, l’imperativo è costituire una riserva genetica in ambiente controllato, in grado di strappare questa specie dalla definitiva scomparsa. “Il nostro compito è di avviare una collaborazione che coinvolga IUCN (Unione internazionale per la Conservazione della Natura) e EAZA (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari): è necessario stabilire al più presto un contatto con le autorità indiane e thailandesi, dove durante il nostro viaggio in India nell’autunno del 2015 abbiamo constatato una situazione catastrofica per questa specie”. Gli avvoltoi sono ribattezzati gli “spazzini della natura” e svolgono un ruolo ecologico insostituibile. “Nutrendosi di carcasse, i necrofagi tengono sotto controllo malattie e parassiti, riciclando i nutrienti e mantenendo in equilibrio gli ecosistemi naturali. La loro scomparsa determinerebbe effetti devastanti”, conclude Avesani Zaborra.